APPUNTAMENTO
L'organo-orchestra
L'Ottocento tra banda, orchestra e Unità d'Italia
Treviso,
Chiesa di Santa Caterina, Musei Civici
Ore 16.00
Ingresso libero
Marco Ruggeri
Organo Zanin, 1998
CONTESTO
L’organo, strumento principe della liturgia, assume nel corso dell’Ottocento italiano significati e trasformazioni di notevole rilevanza culturale che lo pongono in una posizione del tutto particolare, che molto spesso travalica la sua funzione naturale del servizio religioso.
Già dalla fine del Settecento, la costruzione dell’organo è attraversata da un elemento decisivo: l’assorbimento di influssi musicali esterni, quali l’imitazione sonora dell’orchestra e della banda. Questo porta gradualmente alla definizione di un “tipo” di organo simile per tutto il Paese (il modello Serassi), quando in precedenza era evidente una forte frammentazione anche sul piano costruttivo tra le varie scuole regionali.
Inoltre, la musica che l’organo “moderno” è in grado di esprimere crea anche un repertorio nuovo, allineato al concertismo sempre più diffuso su scala nazionale, grazie a musicisti del calibro di Padre Davide da Bergamo (1791 – 1863) e soprattutto Vincenzo Petrali (1830 – 1889), capaci di superare con la loro notorietà i ristretti ambiti locali.
Infine, l’adesione diretta al tema politico dell’Unità nazionale è presente anche in alcune composizioni straordinarie, come “Le sanguinose giornate di marzo, ossia la Rivoluzione di Milano” di Padre Davide da Bergamo e il “Concertone” di Carlo Andrea Gambini (1819 – 1865), emblematiche di una diffusa sensibilità, non solo musicale ma anche sociale, di cui l’organo era fortemente portatore.